sabato 16 luglio 2011

La macchina del tempo

Corriere della Sera, 18 maggio 2011: “Lo scandalo Strauss-Kahn scuote anche il piano salva-Grecia. Il Fondo corre ai ripari e nomina Lipsky. La Merkel non incontra il delegato Fmi ad Atene”. Ai tempi delle monarchie patrimoniali (ed alcune eccellenze ancora esistono, come il Vaticano), era la commistione fra pubblico e privato ad essere la regola, tale per cui la sovranita’ sul territorio si esercitava come diritto di proprieta’ del sovrano stesso sulla propria terra. Le prime carte costituzionali, le Rivoluzioni francese ed americana, le spinte di democratizzazione, hanno poi portato allo sgretolamento di questo principio, al punto di far combaciare la sovranita’ con il concetto contemporaneo di partecipazione popolare al potere.

Come si sa, fare filosofia a stomaco vuoto e’ impresa assai difficile, e pertanto la nuova sovranita’ popolare si e’ declinata nel corso del tempo attraverso delle liberta’ che riguardano anche l’economia. Tra queste, la libera iniziativa imprenditoriale, la protezione del risparmio privato da parte dello Stato, il sindacalismo. Di fronte al riassunto appena fatto (e sicuramente troppo asciutto) di due secoli di Storia, come si deve rispondere al fatto che uno scandalo sessuale avvenuto a New York possa influenzare il destino economico di un Paese europeo? Quale logica del mondo finanziario e’ saltata se un agenzia di rating (letteralmente una societa’ privata di consulenza che misura in modo totalmente soggettivo la capacita’ di solvenza di un altro soggetto privato), possa oggi decidere del futuro di milioni di persone?
E come se l’effetto farfalla del racconto di Ray Bradbury si fosse propagato oltre le piu’ rosee aspettative degli speculatori. Non solo una singola azione o discorso può determinare imprevedibilmente il futuro dal punto di vista dell’economia, ma anche della democrazia. Col fallimento dell’economia di carta, delle teorie di chi negli ultimi 15 anni ha creduto nel mito del “lavoro obsoleto” e ha detto che nel futuro saremmo andati tutti a bordo di macchine sportive, cade anche la maschera della sovranita’ popolare. Se e’ vero, come e’ provato, che fattori esterni perdipiu’ lontani da un fenomeno politico o economico, possono trasformare la storia del mondo, ancora di piu’ non si deve credere che possano esistere liberta’ politiche distinte dalle liberta’ economiche. Non si puo’ forse ancora dire se la Storia abbia fatto un passo indietro, ma certamente non esiste la consapevolezza di quanto accade. La massmediologia fa la sua parte, avendo fatto masticare la finanza tradotta per i comuni mortali fin dai tempi della crisi post - 11 settembre. Le bolle speculative hanno finito per fagocitare il comune sentire della oikos nomia (gestione della casa), che gia’ Aristotele riconosceva come pilastro della Politica.

La soluzione a tutto questo purtroppo non e’ a portata di mano e tutte le dottrine economiche sembrano non essere sufficienti. L’unica via rimane, forse, una macchina del tempo.

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